Cibi senza glutine , un richio per la salute

Prima parte

Alimentarsi senza glutine è una esigenza sempre più crescente.

Non solo la CELIACHIA ma spesso anche per altre ragioni.

L’allergia al glutine e l’intolleranza ai glutinati sembrano non essere le uniche cause.

L’aumento delle malattie autoimmuni, peggiorata dai processi infiammatori dovuti a un consumo sempre più alto di frumento e di altre farine con glutine rende urgente, secondo l’approccio naturopatico ( ma ormai riconosciuto anche da molti nutrizionisti e medici), una alimentazione che preveda l’esclusione  di farine glutinate o prodotti che li contenga. In merito a questo c’è confusione e cattiva informazione.

Il marchio KAMUT spesso è venduto come un pane per celiaci ma questo non è vero.

Il grano Korasan (Kamut), l’avena, il farro, la segale contengono altresì glutine anche se in quantità lievemente ridotta.

Ancora vi è confusione fra frumento o grano con il mais e il gran turco.

Il primo si distingue dalla spiga dorata ed è il cereale io assoluto più utilizzato e manipolato e iperglutinato. L’iperglutinazione è una esigenza delle industrie panificatrici per rendere più facile la lavorazione del prodotto e accrescere dunque le caratteristiche di sofficità, “elasticità”, malleabilità della pasta ecc.

Il mais o grano turco è privo di glutine e si presenta in natura con la forma di pannocchia. Il mais è spesso soggetto a manipolazioni ogm.

IL riso, il mais, la quinoa, il grano saraceno e l’amaranto sono cereali senza glutine.

Ma il vero rischio per la salute sono i prodotti che si trovano in commercio gluten free ma ricchi di grassi nocivi per la salute.

Rispetto a una decina di anni fa, le cose sono cambiate. Ogni catena di supermercati ha la propria linea di prodotti sglutinati a costi accessibili. Ma ciò che accomuna i prodotti in vendita nelle grandi catene come nei negozi specializzati per celiaci o di prodotti naturali, sono gli ingredienti utilizzati.

Grassi vegetali come la Palma, il cocco, il girasole (favorisce lo sviluppo della malattia immunitaria), margarine idrogenate o non (la margarina  per essere tale deve essere idrogenata), vegetali o meno (anche qui c’è l’inganno della lavorazione ma non cambiano i rischi per la salute).

Dunque non rimane molta scelta. Glutine non ma con il rischio di aumentare i livelli di colesterolo..e non parliamo certo dell’HDL!

Di fatto, per esperienza ho notato che l’eliminazione dei soli prodotti da forno contenente margarina , oli vegetali di palma e cocco e mantenendo un regime alimentare normale, aumentando l’attività fisica può ridurre di trenta o quaranta punti il colesterolo in pochi mesi. Dunque senza grossi sacrifici.

Diverso è il discorso se è il fegato a produrre in maniera esagerata il colesterolo. Qui serve più fibra e un aiuto esterno come la maggiorazione di omega tre e riso rosso fermentato o altri integratori visti caso per caso.

Ma non disperiamo!

Mangiare senza glutine e sano è possibile con alcuni accorgimenti.

Intanto possiamo optare per pasta corta, penne e conchiglie con farine di cereali come quelle di legumi (ceci, lenticchie, castagne, piselli). Ho trovato anche cips senza glutine e con olio extra vergine (sottomarca ma buonissime). Le gallette di riso , mais, grano saraceno sono buoni sostituti ma in termini nutrizionali offrono ben poco. Certo, alla casalinga se si avesse tempo le soluzioni sono molteplici.IL mio è un appello alle case produttrici per cercare di introdurre prodotti con olio extra vergine di oliva nei loro lavorati. La ditta grondona ad esempio, utilizza per i suoi prodottti solo olio di qualità. Al momento non mi risulta se produce anche prodotti per celiaci, ma devo dire che sono davvero buoni e leggeri.

 

 

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Il grano..dopo le proteine è il nemico numero due per la nostra salute

Il grano abbonda nelle nostre tavole in una percentuale davvero molto elevata.
Sono troppi,innumerevoli e variegati i prodotti a base di grano.
Nonostante il subentro di altri cereali nella produzione a scala mondiale di prodotti da forno ne mantiene non solo il primato ma anche la capacità di essere mescolato ad altre farine.
Per cui è bene verificare sempre la sua presenza leggendo e analizzando “la scheda degli ingredienti” laddove sia indicato un prodotto preparato con una farina che non sia il grano o il frumento.

Infatti è facile trovare nella pasta o nei biscotti di mais o di grano saraceno o ancora di riso una buona percentuale di frumento o altri cereali che contengono glutine proprio come il grano.

Il grano e il frumento sono la stessa cosa, molti consumatori però fanno confusione e faticano a distinguere le varietà.
Dunque non confondiamoli e non confondiamo il mais e il gran turco (stessa cosa) o la parola grano laddove non c’entri nulla con esso, come nel caso del grano saraceno.

Il frumento è un cereale “prezzemolino“, cioè come abbiamo già visto è sempre un po’ dappertutto grazie alle proprietà che lo rendono adatto ad ogni tipo di lavorazione e preparazione.

Vediamo però brevemente gli effetti sulla nostra salute.

Intanto per il contenuto di glutine è fortemente sconsigliato praticamente a tutti e in specie, oltre a chi ne ha sviluppato una certa sensibilità soprattutto per le donne in menopausa.
I medici ignorano inoltre il legame grano TIROIDE e grano DIABETE.

Il frumento influisce sul lavoro della tiroide e incrementa l’aggravarsi del diabete.
I diabetici potrebbero mangiare giuste quote di carboidrati se fatti secondo un iter che sia a loro adatto e utilizzando cereali primari.

I cereali primari sono quei cereali che sono privi in modo naturale di glutine e che hanno conservato nel tempo le loro caratteristiche peculiari.

Proprio per questi motivi sono molto più compatibili del grano e digeribili “eliminando” fenomeni di intolleranza e gonfiori, sintomi invece tipici al consumo del grano.

In menopausa si riesce così a circoscrivere e controllare il giro vita che invece ha la tendenza a lievitare senza controllo.

Il glutine è la proteina che rende differente il grano dagli altri cereali.

Elasticità e malleabilità
nelle lavorazioni sono senz’altro dei pregi non indifferenti per l’industria alimentare odierna ma con la piccola pecca per nostra salute.
La società purtroppo non rende certo facile la vita a chi vuole o deve alimentarsi tagliando il frumento dalla propria tavola.

E’ pressoche’ ovunque e spesso nascosto o non citato chiaramente.
Un chiaro esempio lo sono le caramelle e le liquirizie
.
Alcuni sughi, salse, affettati e i preparati pronti.