Allergie in agguato: dieci regole per proteggersi

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Dal sito Internet http://www.econewsweb.it/it/2015/03/31/allergie-in-agguato/#.VRuzcuGrAgd

ALLERGIE IN AGGUATO: DIECI REGOLE PER PROTEGGERSI

di Rossella Cravero

Tempi duri per l’esercito degli allergici, i mesi di marzo e aprile restano il periodo più insidioso per un milione e mezzo di bambini e ragazzi con allergie nasali e pollinosi. Quando cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rilasciano i loro pollini il fenomeno allergie subisce un’impennata.

Difendersi da questo male di stagione si può, a cominciare dai vaccini. “Le allergie – sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù – si combattono efficacemente con la iposensibilizzazione specifica, disponibile sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea che per via sublinguale. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e…

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Emicrania

L’emicrania è davvero un dramma per coloro che ne soffrono.
Le crisi possono essere rare e intense o ripresentarsi ciclicamente e addirittura giornalmente condizionando quindi fortemente le normali attività, anche quelle più semplici.
L’emicrania nasconde dei “lati oscuri” da non sottovalutare; può essere infatti la spia di una o più patologie o sintomo di ansia e stress ormai incontenibili.

La difficoltà nel trattare l’emicrania, deriva dalle numerose possibili cause e concause.
Diagnosticare e curare dunque l’emicrania non è cosa semplice .

Trattare con metodi naturale e soprattutto con successo l’emicrania è quasi un’utopia (non ci riesce nemmeno la medicina ufficiale!)ma possiamo però provare a ritardare gli attacchi per tempi e intensità.

Lo yoga e le tecniche ad esse correlate sono un buon sostegno specie se l’emicrania è di origine muscolo tensivo o/e da stress.

La respirazione yogica ha un’azione profonda e benefica su tutto l’organismo aiutando nel caso dell’emicrania a modularne l’intensità o addirittura a ritardarla e se presa in tempo anche a prevenire una possibile crisi qualora si presenti.

L’agopuntura è un altro buon modo per aiutarsi.
Anch’essa può diminuire l’intensità dell’attacco emicranico con apprezzabili risultati. L’unica pecca è che molte persone non rispondono bene al trattamento per un’eccessiva sensibilità cutanea (area d’azione degli aghetti).

Altri trattamenti naturali sono i fitoterapici a base di partenio in abbinata al magnesio.

La compilazione di un diario alimentare da esporre poi a un parere di un professionista può essere utile per individuare quei cibi che hanno un’azione scatenante e quindi peggiorativa sull’emicrania.

Latte o latte biologico..qual’è la differenza?

Il latte per le sue caratteristiche nutrizionali non è un alimento  che si presta per essere consumato e assimilato dall’organismo umano.

La storia evolutiva dell’uomo insegna che l’assunzione del latte è avvenuta in seguito alla sua nascita e per necessità di sopravvivenza ai periodi di carestia.

In seguito l’uomo scoprì nell’allevamento una grande fonte di reddito che continua  ancora oggi a livello mondiale.

Ora se vogliamo capire la differenza  fra il latte bio e il latte  “normale”, dobbiamo anche comprendere che la soluzione migliore si rivela quella di …NON BERLO AFFATTO!

Il latte ha caratteristiche nutritive decisamente sproporzionate e in eccesso di alcune sostanze che ben si prestano per la crescita veloce del vitello che in poche settimane deve trasformarsi in un bovino adulto del peso che si aggira intorno ai 700 chilogrammi.

Un neonato di contro, ha tempistiche più lunghe e un peso decisamente inferiore da raggiungere.

Vi sembrano osservazioni banali?

Leggete qui:

La “pompa calcio -fosforo” contenuta nel latte vaccino o animale in genere e di cui si regola l’organismo umano è squilibrata, ne risulta quindi un alimento acido non assimilabille dall’organismo umano. La conseguenza è che l’organismo per “reazione” di difesa, dovrà compensare con sostanze basiche tale acidità, prelevandole dallo scheletro.

Per cui avremo come risultato questa semplice operazione matematica: PIU’ CALCIO assuminamo con il latte, MENO CALCIO  l’organismo sarà in grado di trattenere.

Se così non fosse, chiedetevi questo:

Come mai nei paesi industrializzati dove vi è un consumo di grande quantità di latte, e dove esso è inserito pressochè dappertutto non si è ancora risolto il problema dell’osteoporsi?

Intolleranza:

Il latte produce una delle poche intolleranze da considerare “reali”.

Alla nascita infatti  l’organismo è munito della lattasi, enzima preposto alla digestione del lattosio (lo zucchero del latte).

Crecendo esso viene meno fino a scomparire del tutto mentre in taluni soggetti e popolazioni ne rimane qualche debole traccia (ecco spiegato perchè alcune persone lo tollerano meglio di altre).

Ciò significa che la PERFETTA LEGGE della NATURA ha stabilito che il latte (materno e comunque non animale…ad ogni razza i proprio latte) deve servire per il primario svezzamento del nascitturo che poi deve nutrirsi, per mantenersi in salute con altri alimenti (specie quelli solidi).

Ostinarsi a nutrirci di latte è contro natura quindi e produce numerose allergie e intolleranze (sempre più crescenti).

Frequenti sono le dermatite nei bambini e anche negli adulti.

All’ordine del giorno sono le pance gonfie e i disturbi intestinali, digestivi e mestruali nella donna.

In crescita sono i tumori alla prostata e al seno di cui il latte ne ha una forte responsabilità.

L’elenco dei disturbi che possono nascere o peggiorare con il consumo del latte è molto vasto.

Potete avere maggiori notizie leggendo il cibo che mi passa per la mente, in uscita per Pasqua su AMAZON.

Latte biologico?

Per essere tale il latte dovrebbe provenire da erba da pascolo biologica, il chè fà un pò sorridere!

L’operazione sarebbe un pò troppo costosa per essere poi calpestata dagli zoccoli della mucca.

l’erba non dovrebbe essere raccolta e posta nelle mangiatoie ma le mucche dovrebbero essere libere di vagare liberamente secondo i ritmi della natura nei verdi prati.

Ciò non può avvenire e di fatto non avviene.

Siamo di fronte a mucche da allevamento e sottoposte a mungiture intensive e forzate.

Questo scatena la produzione di adrenalina nell’animale che rimane nelle carni macellate e nel latte che beviamo.

Cosa mangerà dunque una mucca che produce latte biologico?

Le mucche normalmente vengono nutrite anche con mangimi chimici e rinforzati con ormoni e medicinali…

Inoltre “l’erba biologica”, dovrebbe essere lavata  da eventuali residui chimici causati dalle piogge e dall’inquinamento…e alquanto improbabile!

I terreni dovrebbero essere selezionati e trattati sequendo l’iter che il biologico propone ma che non corrisponde alle tempistiche dell’industria.

Infine, i vitellini dovrebbero provenire da allevamenti “selezionati”, ovvero da mucche BIOLOGICHE che invece sono state nutrite con mangimi chimici e trattate in modo cruento e anti natura.

Teniamo inoltre presente il trauma della separazione del vitellino dalla mamma e il fatto che esso verrà nutrito artificialmente con latte arricchito di sostanze chimiche.

Lasciamo dunque bere  il latte ai vitelli!

Buona bevuta a tutti!

 

 

 

Allergie in agguato

La primavera porta con sè, oltre al sole e la voglia di uscire, anche le allergie ai pollini.
Chi ne soffre, sà molto bene quanto siano fastidiose e limitino in qualche modo anche la vita sociale.
Pochi però, sono coloro che pur avendo allergie ai pollini, conoscono anche la relazione fra alcuni alimenti e questo tipo di allergie.
Esistono infatti le “allergie crociate”.
Sono dei meccanismi a doppio taglio perchè, non sapendolo, mangiare alcuni cibi, piuttoto che altri, significa faorire l’isorgenza o il peggioramento delle allergie, anche se derivate dai pollini.
Ad esempio, se siete allergici alle graminacee, fate attenzione a non imporre nella vostra alimentazione anche alimenti come le pesche, le mandorle, ma anche pomodori, kiwi, prugne e meloni,orzo, frumento, segale e mais!
Questi mesi, sono tristemente noti, a chi soffre di raffreddore da “graminacea”,l’alimentazione quindi riveste un ruolo importante per attenuare i sintomi.
E’ dunque anche necessario, rinforzare l’organismo, affinchè possa affrontare con l’allergia con vigore e reagire positivamente a rimedi di tipo naturale per tenere sotto controllo la situazione.
Innanzi tutto è bene rimanere in casa nei giorni più a rischio e uscire invece dopo la pioggia, ceh abbatte i pollini nell’aria.
Anche asciugare i panni e la biancheria in casa e non fuori può essere un modo banale quanto efficacie per non far entrare in contatto il polline con voi.
Assumere invece fermenti e tenere pulito l’intestino è un modo per tenere sotto controllo la situazione.
Infine, l’agopuntura può essere d’aiuto nei casi non sia cronicizzata o sia ad uno stadio leggero.
C.Zedda naturopata